"Sin da bambina mi sono interessata agli ultimi, agli emarginati, alle storie difficili, alle ingiustizie. In quegli anni affonda le radici la mia attenzione verso i temi che hanno a che fare con la legalità, con l’educazione civica, con l’educazione alla bellezza".
Così Angela Iantosca, giornalista, sempre molto attenta al mondo delle donne, e delle donne coinvolte e travolte dalla criminalità organizzata in particolare, spiega in poche parole quali siano i motivi che l'hanno spinta a dedicare la sua attenzione alle storie di un mondo al femminile, quello delle donne di 'ndrangheta, raccolte nel suo libro "Onora la madre". L'intento è quello di dare voce a chi, normalmente, non ha voce e subisce supinamente le decisioni dei maschi in una società, come quella criminale calabrese, in cui, purtroppo, il ruolo della donna, vocata ad educare i figli agli pseudovalori dell'omertà e della vendetta, è relegato al modello ancestrale della madre, sorella e sposa, vista solo come proiezione della volontà dell'uomo, che concede loro, al massimo, di sostituirlo durante la latitanza o la detenzione.
AI MICROFONI DI PUNTO A CAPO ANGELA IANTOSCA PER RACCONTARE LE STORIE DI 'NDRANGHETA AL FEMMINILE.
Appuntamento Martedì 17 dicembre ore 18:30 e in replica giovedì 19 alle 13 sulle frequenze di RTC 92.100, 93.5, 107 o in modalità streming su www.radiotirrenocentrale.it.
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